martedì 29 novembre 2016

Il bicameralismo perfetto è davvero così male?

Il 4 dicembre 2016 si voterà per approvare o respingere la riforma costituzionale Renzi-Boschi frutto del lavoro del governo delle larghe intese.
Molto, forse troppo, si è detto e scritto sulle ragioni del SI' e del NO, spesso senza entrare nel merito. Io quindi eviterò di scrivere cose che sarebbero la copia di pareri di altri, sicuramente più autorevoli del mio.

Non son mai stato un difensore del bicameralismo perfetto (anzi), ma l'essere un ingegnere della vergine mi spinge a ragionare sulle cose, per darne una valutazione il più possibile oggettiva. L'obbiettivo di questo post è descrivere un semplicissimo "modello matematico" dei sistemi parlamentari, senza l'ambizione di scrivere un trattato scientifico rigoroso ed esaustivo sul tema, per mettere in evidenza i limiti "teorici" dei sistemi stessi, poi all'atto pratico le variabili in gioco sono molto più numerose di quelle considerate (ad esempio la coesione politica della maggioranza, le differenze tra le maggioranze delle diverse assemblee, ecc.).

I sistemi parlamentari esaminati sono tre: bicameralismo perfetto/paritario, cioè l'ordinamento italiano in essere (una legge deve essere approvata con testo identico da entrambe le Camere), monocameralismo puro, che ad oggi rimane un desiderio di molti ma non è una forma su cui siamo chiamati a scegliere a breve (una sola Camera, senza riletture) e bicameralismo imperfetto/ibrido, come da proposta di riforma (le leggi di competenza della Camera possono essere visionate e modificate dal Senato, senza che queste modifiche siano vincolanti).

Le ipotesi (assolutamente arbitrarie, ma per un modello semplificato comparativo non è il caso di andare troppo per il sottile) usate per la valutazione sono le seguenti:
  • una legge richiede 2 settimane consecutive per essere letta, discussa, modificata e approvata
  • una legge richiede 1 settimana per essere letta e approvata senza modifiche o con modifiche minimali
  • in caso di bicameralismo perfetto la metà delle leggi viene approvata senza modifiche dalla seconda assemblea, l'altra metà richiede una terza lettura
  • in caso di bicameralismo imperfetto la metà delle leggi non viene visionata dal Senato (per semplificare, non sono stati inseriti i tempi di attesa del "silenzio assenso"), l'altra metà viene visionata e vengono fatte delle proposte di modifica; non si considerano le leggi di competenza bicamerale 
  • le assemblee lavorano ad elevata efficienza e con calendari ottimizzati
Nelle tabelle che seguono sono rappresentati i calendari ipotetici di tre sistemi parlamentari, la lettera (A, B, C, ...) indica la legge in discussione nella settimana, il numero indica il progressivo della lettura (nel monocameralismo la lettura è unica quindi viene omesso), con "*" si indica la settimana in cui la legge viene approvata in via definitiva (ad esempio riga "senato", colonna "3": "A2*" indica che la terza settimana il Senato è impegnato nella seconda lettura della legge A e a fine settimana viene approvata in via definitiva).

Tabella 1. Bicameralismo perfetto/paritario

Sett. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Camera A1 A1 B2* C1 C1 D2 D2 C3* E1 E1 F2* G1 G1 H2 H2 G3*
Senato B1 B1 A2* D1 D1 C2 C2 D3* F1 F1 E2* H1 H1 G2 G2 H3*

Tabella 2. Monocameralismo puro

Sett. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Camera A A* B B* C C* D D* E E* F F* G G* H H*

Tabella 3. Bicameralismo imperfetto/ibrido

Sett. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Camera A1 A1 B1 B1* A3* C1 C1 D1 D1* C3* E1 E1 F1 F1* E3*
Senato A2 C2 E2

Per confrontare i tre sistemi è necessario definire alcuni indicatori (raccolti in tabella 4):
  • la produttività rappresenta la "potenza di fuoco" di un sistema, cioè il numero di leggi che il Parlamento nel suo complesso è in grado di emanare in un periodo di tempo
  • i tempi di approvazione indicano la rapidità del processo legislativo per un singolo provvedimento di legge
  • il numero di letture potrebbe essere un indice della qualità di un provvedimento legislativo

Tabella 4. Prestazioni a confronto

Sistema ParlamentareProduttività [leggi/mese]Tempo minimo approv. [sett]Tempo massimo approv. [sett]Tempo medio approv. [sett]Numero medio letture
Bicameralismo perfetto23542,5
Monocameralismo22221
Bicameralismo imperfetto1,6253,51,5

Nota: i tempi massimi (e medi) per entrambi i sistemi bicamerali potrebbero variare con calendarizzazione meno efficiente e con incastri meno ottimizzati tra i lavori delle due Camere.

I dati che emergono ci indicano che la produttività vede un pari merito tra bicameralismo perfetto e monocameralismo puro, leggermente staccato il sistema proposto dalla riforma Renzi-Boschi (considerando le ipotesi indicate all'inizio del post). Questo risultato non deve stupire, il bicameralismo paritario è infatti un sistema "dual-core" in cui i due processori lavorano in parallelo (questa è una considerazione da nerd, lo so), ma che devono fare (quasi) lo stesso lavoro due volte, mentre il bicameralismo imperfetto è un sistema che lavora in serie (il Senato agisce e valuta dopo che la Camera ha terminato il lavoro).

Per quanto riguarda i tempi di approvazione risulta imbattibile il monocameralismo, mentre i due sistemi in ballo al prossimo referendum costituzionale non sono molto lontani tra loro, la velocità del bicameralismo imperfetto potrebbe migliorare (o peggiorare) a seconda della volontà del Senato di mettere in atto il potere di controllo ad esso conferito, potrebbe cioè fidarsi quasi sempre (o non fidarsi quasi mai) del lavoro della Camera, ciò dipende molto dalla "colorazione" politica del Senato stesso.

E cosa dire della qualità? In generale le letture multiple di una legge dovrebbero garantire una maggiore qualità (un testo dovrebbe risultare migliore quanto più sono le letture ed i lettori, meglio) o almeno una maggiore condivisione. In questo senso, il bicameralismo perfetto pare garantire la maggiore qualità.

In estrema sintesi il bicameralismo perfetto, almeno in linea teorica, risulta essere un sistema in grado di coniugare elevata produttività e alta qualità, con tempi di approvazione che possono essere piuttosto rapidi.

Allora forse il problema è un altro.

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