lunedì 10 luglio 2017

Omeopatia: una goccia nell'oceano (e anche meno)

Fino ad un po' di tempo fa credevo che l'omeopatia fosse una forma di medicina basata su rimedi naturali, poi, stimolato da una discussione su facebook (prima del tragico fatto del bambino con l'otite), mi sono documentato e ho scoperto che è molto altro.
Prima di tutto ha l'obiettivo di curare l'intero "sistema" corpo-mente e, per fare ciò, è necessaria un'analisi approfondita del paziente (e di tutto l'albero genealogico) da parte del medico (sì perché l'omeopata è un medico) e questa credo sia la cosa più importante.
In secondo luogo si basa sul principio "simile cura simile", teoria affascinante e fantasiosa che chiarisco subito con un paio di esempi:

  • bevendo una cicaronata di caffè all'ora, un soggetto normale non riuscirà a dormire; secondo l'omeopatia l'assunzione di quantità infinitesimali di estratto di caffè potrebbe far passare l'insonnia
  • bere un paio di litri di latte andato a male provoca la cacarella; ecco che del latte rancido ben diluito potrebbe essere un rimedio contro la dissenteria
Lo so, questa è una sintesi brevissima, ma gli interessati possono trovare in rete molto altro.

Un po' di numeri

Ora, però, veniamo al punto chiave che ho accennato negli esempi di sopra: le diluzioni. Su un sito che si occupa di omeopatia ho trovato queste indicazioni, che riporto fedelmente (parentesi incluse):
  • Basse diluizioni (quelle fino alla 7CH)
  • Medie diluizioni (ad es. la 9CH o la 15CH)
  • Medio-alte diluizioni (ad es. la 30CH che è una diluizione centrale, importantissima)
  • Alte diluizioni (ad es. la 200CH)
  • Altissime diluizioni (prima fra tutte la 1000CH)
Cosa significa nCH? Partiamo dall'inizio, 1CH: si prende una goccia di una sostanza, si aggiunge a 99 gocce di acqua, si agita bene il tutto (in un modo molto speciale che prende il nome di "dinamizzazione" o "succussione") e si ottiene un rimedio omeopatico 1CH della sostanza di partenza. E 2CH? Si prende una goccia del rimedio 1CH prodotto sopra, si aggiunge a 99 gocce di acqua e si dinamizza, il rimedio così ottenuto ha quindi una concentrazione di una goccia su 10000 (diecimila!). E via così. La formula per il calcolo è la seguente:


Gli esseri umani non hanno grande dimestichezza con i numeri molto grandi e molto piccoli perché non è semplice percepirli. Bisogna anche dire che la notazione CH è subdola: usa numeri piccoli ma nasconde dei valori enormemente piccoli (ogni volta che aggiungete uno a CH state dividendo per 100). Da buon ingegnere della vergine ho fatto un po' di conti:
  • 3CH: 1 goccia in una damigiana, cioè 1 goccia da dividere in 70 bottiglie di vino
  • 5CH: 5 gocce in una piscina olimpionica, cioè in 3 milioni e mezzo di bottiglie di vino
  • 9CH: 1 goccia nel lago di Garda
  • 11CH: meno di 10 gocce in tutto il mar Mediterraneo
  • 12CH: meno di 30 gocce in tutti gli oceani messi insieme
  • 13CH: un terzo di goccia in tutti gli oceani messi insieme (ah, come dividereste una goccia in tre?)
Questi esempi dovrebbero rendere l'idea (non sono neanche arrivato alla fine delle diluizioni medie, soprattutto perché non ho trovato una quantità d'acqua più grande degli oceani da usare come diluente).
Sempre per farvi capire meglio: ogni volta che fate pipì nel mare (non negate, tanto è inutile) scaricate in acqua circa 2000 gocce di urina.
Se riportiamo questi valori alla capacità di una fiala da 10 ml (circa 200 gocce) otteniamo che le quantità in gioco in termini di molecole di principio attivo (cioè l'unità elementare di ogni sostanza) sono:
  • 3CH: 300 milioni di miliardi di molecole in una fiala da 10 ml
  • 5CH: 30 mila miliardi di molecole in una fiala da 10 ml
  • 9CH: 300 mila molecole in una fiala da 10 ml
  • 10CH: 3 mila molecole in una fiala da 10 ml (15 in ogni goccia)
  • 11CH: 30 molecole in una fiala da 10 ml (solo 1 goccia su 7 contiene una molecola di principio attivo)
  • 12CH: 0,3 molecole in una fiala da 10 ml (cioè statisticamente solo 1 boccetta ogni 3 contiene una molecola, un po' come il gioco delle tre carte, nel caso di acquisto, chiedete al farmacista la fiala vincente)
La prima evidenza è che con diluizione 12CH il principio attivo non è presente (lo ammettono anche sul sito di omeopatia che ho scelto come riferimento), la boccetta contiene acqua o alcol o quel che è, ma non contiene traccia del rimedio vero e proprio! Ora riflettete un po' sulle diluizioni superiori (la "centrale" 30CH o la "prima fra tutte" 1000CH).
Ah, una goccia di acqua contiene:
1 700 000 000 000 000 000 000 (1700 miliardi di miliardi!) di molecole H2O.

La domanda ora dovrebbe nascere spontanea: quante molecole servono perché una sostanza possa avere qualche effetto? Questo non lo so, non sono né medico, né biologo, però sappiate questo: la dose minima di tachipirina per un neonato di 3 kg contiene:
170 000 000 000 000 000 000 (170 miliardi di miliardi!) molecole di paracetamolo (molte ma molte ma molte di più di quelle di principio attivo che si trovano in una boccetta intera di rimedio 3CH)
Sappiate anche che le molecole in chimica sono "usa e getta", sono "kamikaze": per semplificare, se una molecola, ad esempio, con la capacità di "distruggere" un batterio o un virus, ne incontra uno, lo punta e si immola. Il batterio muore e la molecola si distrugge, lasciando qualche molecolina in giro che non è più la sostanza iniziale (ho descritto in termini fantasiosi il concetto di reazione chimica). Per questa ragione ne servono tantissime, non esiste la molecola "Rambo" e considerate che molte si perdono per strada, i rimedi omeopatici si prendono per bocca, la via orale richiede il passaggio per lo stomaco prima di entrare in circolo e, eventualmente, cercare il punto da attaccare.
Sempre perché non siamo abituati ai grandi numeri, vi dico che per avere un numero di molecole di principio attivo pari alla dose minima di tachipirina servono 10 gocce di rimedio 1CH oppure 5 boccette di 2CH o addirittura 500 boccette di 3CH.

Ma non è finita, noi parliamo di diluizione con acqua, ma pensate che esista l'acqua pura? La normativa ISO 3696 definisce gli standard per l'acqua, il livello di purezza più elevato corrisponde a 10 parti per miliardo di impurità, equivalente alla diluizione 4CH. Cosa significa questo? Le diluizioni superiori a 4CH contengono più impurità di principio attivo! Sicuramente ai tempi del dottor Hahnemann, l'inventore dell'omeopatia (prima metà dell'ottocento), l'acqua aveva impurità nettamente superiori (e non lo sapeva), però Hahnemann era solito effettuare 100 succussioni per volta e si racconta che sbatteva il suo contenitore sulla Sacra Bibbia (forse questo serviva a purificare l'acqua).

Chi è pro-omeopatia però sostiene che le molecole dei rimedi omeopatici sono molto più potenti delle altre, o dirà che i rimedi omeopatici in realtà non usano i principi della chimica e quindi non contano i numeri, oppure vi parleranno di un principio di fisica che non esiste, cioè che i rimedi hanno un potere energetico riconducibile alla capacità dell’acqua (solvente) di acquisire, attraverso il contatto con la sostanza (che rappresenta il principio attivo), e di trasmettere, attraverso l’assunzione del rimedio omeopatico, segnali di natura elettromagnetica che vengono percepiti dall’organismo malato come sollecitazioni alla reazione.

E ancora, in omeopatia si afferma che la diluizione elimina la tossicità di una sostanza (e su questo non ho dubbi), infatti i farmaci omeopatici non hanno effetti collaterali, ma la diluizione mantiene, anzi amplifica, le proprietà benefiche. Non si capisce perché ci debba essere questa differenza, come se la diluizione sapesse distinguere il bene dal male!

Dalla teoria alla pratica

Un ingegnere della vergine che si è spesso occupato di collaudi non si limita a fare dei calcoli, ha bisogno di sperimentare, non mi sono quindi tirato indietro.

Ogni tanto mi spunta qualche verruca (sono causate da un virus, si dice che alloggi allegramente nel nostro corpo e in alcuni momenti, quando riesce a sopraffare le difese immunitarie, "fiorisce"), una volta me ne era spuntata una sul bordo di una narice, l'avevo attaccata con un prodotto farmaceutico da spalmare e si era un po' ridotta, ma non era sparita. Ho deciso di passare alla medicina alternativa (vi dirò dopo il rimedio usato) e dopo un paio di settimane la verruca si è staccata!

Io vado in barca a vela (per la precisione su derive/skiff e mai quanto vorrei) e patisco di dolori alle spalle. Bene (anzi male) un'estate i dolori erano importanti: mi faceva male alzare le braccia, una delle cose più dolorose era sfilarmi le magliette. Ho deciso però di non prendere i classici antinfiammatori. Anche in questo caso, con le cure alternative, dopo qualche settimana il dolore mi è passato.

Un altro esempio che vi riporto riguarda mia figlia: prima di una vacanza (aveva circa 20 mesi) le è venuto un raffreddore associato ad una tosse fastidiosa, con attacchi di tosse grassa intensi ma, per fortuna, non costanti. Dopo una terapia a base di uno sciroppo "tradizionale" siamo passati ad altro. In dieci giorni ha smesso di tossire!

Last but not least, dopo un vaccino a mia figlia è venuta un po' di febbre, non era molto alta quindi, come da indicazioni ricevute, niente tachipirina. Ad un certo punto però la febbre è aumentata a 39, siccome erano le nove di sera abbiamo deciso di tenere sotto controllo la cosa somministrando... ve lo dico dopo, con l'idea di aspettare la mezzanotte per darle la tachipirina (sempre che non si fosse alzata ulteriormente) in modo da farle trascorrere la notte tranquillamente. Al tocco la febbre sembrava calare ed effettivamente dopo un paio d'ore l'abbiamo rimisurata e non ne aveva più, niente tachipirina dunque.

Immagino che ora sarete curiosi di conoscere i rimedi e vi accontento: sono stati usati rispettivamente nulla, riposo, niente e coccole. Se avessi usato dei rimedi omeopatici avrei dato loro il merito delle guarigioni.

Conclusioni

Io penso che l'omeopatia sia una cosa piuttosto complessa, costituita da tanti elementi (che ignoro per la maggior parte), uno di questi elementi è costituito dai rimedi omeopatici. Su quest'ultimo mi sono soffermato perché è l'unica cosa su cui posso esprimere un parere che non sia una semplice sensazione dato che le mie considerazioni si basano su numeri.

I rimedi omeopatici con diluizione 12CH e oltre non contengono principio attivo, non sono distinguibili l'uno dall'altro se non tramite l'etichetta. Non esistono leggi della chimica e della fisica che possano attribuire il minimo potere a queste sostanze. In caso di diluizioni inferiori il principio attivo esiste ma è comunque notevolmente diluito (ricordo che 3CH vuol dire una goccia in una damigiana e nessuno di voi si sognerebbe di chiamare vino una goccia di barolo diluita in una damigiana di acqua) e poi in omeopatia si dice anche: più è diluito più è potente il rimedio, questa è una contraddizione in termini. Gli utilizzatori di rimedi omeopatici davanti alla questione dell'assenza di molecole di solito non rispondono, presumo che non credano ai calcoli (anche se l'ammissione c'è anche sui siti di omeopatia).

Il corpo e la mente umana hanno risorse notevoli, non nego che un bravo omeopata possa stimolare queste risorse al meglio per aumentare la capacità di autoguarigione, ma i rimedi che vengono prescritti rimangono fiale di acqua e palline di zucchero (ahimè molto care e detraibili fiscalmente). Probabilmente anche il medico omeopata lo sa (o almeno lo spero) ma è costretto a prescriverle altrimenti il paziente potrebbe ragionevolmente dire "dottore, non mi dà niente?!" e non scatterebbe l'effetto placebo.


Note
Per i calcoli relativi alle gocce ho considerato 20 gocce = 1 g.
Per il calcolo delle molecole ho ipotizzato composti con massa molare di 18 g/mole (come l'acqua) con una soluzione di partenza "pura" (si tratta di due ipotesi a "vantaggio" dell'omeopatia)


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